giovedì 13 novembre 2014

Si torna alla progettazione.

La cosa che meno mi convince di Blogspot è il fatto che tutti i post siano messi in ordine rigorosamente cronologico. Chiaro, ci sono dei similsurrogati di organizzazione tematica ma non sono davvero soddisfacenti. 
Voi vi starete certamente domandando... perchè non usa un'altra piattaforma?? Io rispondo perchè sono capitato qui per caso (da quasi un anno ormai!) e non me la sento di cambiare tradendo il mio caro amico Blogspot. 


Detto questo però devo necessariamente confidarvi una cosa: alle volte mi piacerebbe essere (sta parlando la piattaforma virtuale) un sito vero. Uno di quelli carini con tutti i menù, i tweet a lato, le sottosezioni. Mi piacerebbe scrivere seriamente di cose serie, senza necessariamente fare ricorso alla volgarità, mi piacerebbe che questi post raggiungessero anche i veri protagonisti, i gruppi di cui parlo. 

Tutto questo è ovviamente infattibile, la realtà è che continuerò a scrivere qui, continuerà a non leggermi assolutamente nessuno e, ovviamente, continuerò a scrivere volgarità e a fare bruttissimi errori di battitura. 

E quindi perchè il titolo: "Si torna alla progettazione"?. Ohh questa sì che è una spiegazione abbastanza semplice. Diciamo che, e questo si ricollega a tutto quello detto fino ad ora, ho avuto la necessità di un pensiero più strutturato. Se fino ad adesso era molto flusso di coscienza, ora cercherò di dargli una parvenza di struttura e serietà. Per esempio:

Titoli coerenti 
Un solo argomento per post (più di quello che già si faceva)
Post più corti
Post più strutturati da un punto di vista logico.
Post con meno volgarità
Post riletti con correzione degli erori di batitura
Meno post / pagina web
Meno immagini fuori luogo
Meno stronzate.

Sappiate che scrivere tutto questo mi è costato davvero moltissimo. Come andare contro la mia natura di assoluto caotico.
Per quelli (ma chi?) che hanno apprezzato il lavoro assolutamente destrutturato fatto fino ad ora, non temete, ci saranno momenti di assoluta follia che sicuramente verranno riproposti.  

La cosa su cui voglio premere maggiormente, in realtà, sono le recensioni. Una recensione per post. Oppure una retrospettiva fatta davvero bene (quelle le abbiamo fatte dai).
Ma una recensione sola, magari con un sacco di belle Gif male, è esattamente quello che voglio fare. 

La mancanza di un metodo organizzativo intrinseco alla piattaforma (come abbiamo accennato prima) purtroppo mi spingerà all'utilizzo di cose come "tags" e "titoli che vogliono dire qualcosa", due strumenti che prima d'ora non avevo mai utilizzato. 

Vi lascio con una bella immagine disagio colta apposta per voi proprio questa mattina. 

Che poi è supercarina davvero.

Ok, lo ammetto, come tutte le altre immagini di questo blog è stata scelta principalmente "a caso". Ora però assume una connotazione più che particolare: la mano come STOP, spartiacque fra quello che c'è stato e quello che ci sarà. Molto motivante come cose.
Ci si vede dall'altra parte del palmo. Di naso. 

sabato 27 settembre 2014

No se.

Quando una persona si sposta da un luogo in un altro (l'elemento chiave deve essere la differenza linguistica) una delle prime cose che impara a dire è il "non so". Il non so funziona per qualsiasi tipo di domanda o affermazione che viene rivolta al malcapitato migrante. Davvero, è lampante: il fuggire da una conversazione diventa incredibilmente semplice così, di colpo. 
Ad ogni modo, ho chiamato questo post "no se" per questo motivo ma, in realtà, quello di cui mi accingo a parlare è un argomento ovviamente musicale. In questo periodo di rendo conto che gran parte delle mie serate infrasettimanali (e non visto che adesso è venerdì sera ma dai ho fatto festa ieri quindi vale) le trascorro ascoltando musica della più varia. Questo processo di continua scoperta ha creato in me la consapevolezza di possedere delle voragini 

ENORMI

nella mia conoscenza della musica che mi piace. Questo fatto ha come immediata conseguenza la non consapevolezza dell'esistenza di piccoli capolavori sonori. Il colmare questo gap è da ora un passo importante nella mia formazione come essere umano. 


Assunto tutto questo, lo scopo di questo post è condividere con voi quello che ho scoperto. Non aspettatevi grandi cose, sono gruppi con cui un ascoltare normalmente si scontra nel corso delle sua vita musicale. Per me sono stati importanti in questo periodo. 
Chiaro, se già sapete nome, cognome e attributi, beh, potete tranquillamente ridere di me e della mia ignoranza. Se non li conoscete o se non li avete mai letti sotto la luce con la quale li ho letti io beh, sarei onorato se le mie parole ve li facessero (ri)scoprire. 

Il primo (e potrebbe essere tranquillamente anche l'ultimo vista di chi stiamo parlando) gruppo che in cui mi sono imbattuto in questo periodo di migrazione ispanica sono i U.S.X., nome completo U.S.Christmas. Una band che, ancora una volta, per fortuna, racchiude in sè la sommatoria dei miei gusti attuali. Questo fatto del compendio è una cosa che capita di rado ma, quando capita, offre spazio a sensazioni di soddisfazione uniche.
Tornando al gruppo e alle sue produzioni possiamo tranquillamente dire che sono tutte valevoli di menzione chiaramente ma, in particolare, una di loro mi ha davvero manomesso il cerebro.


Questo è sicuramente un disco immenso. Gli US fanno una musica che io ho trovato rivelatoria. Tutto quello che mi piace (in questo momento) è racchiuso in questo album è in generale nella loro musica (anche se certi dischi sono troppo lenton - oriented - drug - oriented per i miei gusti.
In questo troviamo: la psichedelia come piace a me, pesantona e invadente ma non da narcotraffico, un sacco di riffoni pesantoni, una leggerezza folk che non spiegare bene che si fonde molto con un'attitudine quasi prog di un altro tempo e

QUINTALATE DI KRAUTONE

Si ma proprio a pacchi che dici cazzo ma da dove salta fuori tutto questo ben del demonio. Poi tutto ha un sapore garage da telecaster dentro il twin reverb che proprio ti rapisce. La voce è garage uguale, urlata, strozzata, stentata. Al primo ascolto dici: "ma che cazzo c'entra sta voce con il resto" ma poi ti rendi conto che non potrebbe essere accostamento migliore e che è proprio la cacofonia e l'ossimorico accostamento di tutte le parti a fare di questo disco un capolavoro. 

Le altre produzioni vanno tutte sulla stessa linea: abbiamo sempre la psichedelia, abbiamo sempre il garage, abbiamo sempre le urla e le macchine che fanno suoni strani. Menzione sicuramente importante per Salt the Wound per la capacità crudele di piazzare una fuzzata al silicone di una dissonanza libidinosa, dentro ad un pezzo mid tempo con il synth caricato di envelope che scandisce il tempo. Salt the wound ha anche una copertina magica. Andatevi ad ascoltare Lazarus di questo disco e avrete un'idea quasi circa abbastanza precisa di quello che ho detto a proposito di questo disco. Cazzo c'è anche il pezzone con lo slide. 

CAZZO DURO

Artwork degno del disco, decisamente.

Ancora una volta, se volete fidarvi e se, se come siete alla ricerca di questo tipo di sonorità (anche un po' Hawkwindiane se vogliamo, quasi space heavy rock) non esitate e date una possibilità a questo gruppo che, lo aggiungo ora, vanta la firma con la Neurot quindi drizzate le orecchie perchè quando ci sono di mezzo i Neurosis (per una cosa o per l'altra, nel bene o nel male) c'è sempre da sapere - ascoltare - vedere qualcosa.

SECONDA PAAARTEEE

Il secondo gruppo è una vecchia conoscenza del panorama underground musicale italiano. Fra i pochi che leggeranno queste righe ce ne saranno sicuramente molti che i Ruggine li conoscono bene. Giustamente. Gruppo attivo dal 2001 (cazzo), dopo varie vicissitudini e altalenanti attività, nel 2010 cacciano fuori uno speciale disco full chiamato "estrazione matematica di cellule" che, se volete, potete trovare in freedownload diretto dalla pagine di escape from today (ottimissima etichetta underground che ha cacciato perle notevolissime). A prescindere da questo però il punto è ben diverso. Quello che voglio dire è che in Novembre i Ruggine, a distanza di un lasso di tempo relativamente ampio, pubblicheranno un nuovo full lenght. Hanno cacciato fuori un singolo che mi ha incuriosito e spinto ad approfondirli. E dunque eccomi qui. Consigliato il full lenght precedente, consigliata l'attesa per il prossimo e consigliatissima la visione del video di Babel, il singolo di presentazione. Per darvi delle coordinate questi signori hanno due bassi e fanno un post HC matematico come la madonna, matematica e cerebrale. 
La copertina del precedente e valido "estrazione matematica di cellule" è proprio qui sotto. Per il video vi linko vimeo (ho provato a metterlo embededado sul post ma mi fa cagare come salta fuori, mi dispiace). 



TERZA PAAARTEEE

Ojo che potrebbe essere tranquillamente l'ultima parte. Anzi potrebbe anche non cominciare proprio per niente visto che, al momento, non mi viene in mente molto da dire... Il problema sta nel fatto che comincio questi post con un sacco di idee in testa e, alla fine (anzi a quello che dovrebbe essere la metà) mi rendo conto di averne avuto in testa, per tutto il tempo, solo una. (in compenso sta girando salt the wound ed è un disco spaciale (sì l'ho scritto apposta così)).
In realtà scherzavo, qualcosa da dire ce l'ho eccome. Ma forse no. Aspettate un minutino (o forse più) che devo ascoltare una cosa per bene e poi decidere. La relazione incostante che esiste fra questo adesso, in cui sto scrivendo e il vostro adesso, quello in cui state leggendo (UT) mi manda fuori di testa certa volte poichè scrivo cose che in una narrazione fluida, in un dopo, non hanno assolutamente nessun significato.

Bene, dopo una nottata passata a riflettere su chi effettivamente trattare in questa terza e ultima parte, sono giunto alla conclusione che il gruppo in questione sarà una mia vecchia conoscenza, tornata alla luce dai meandri della memoria grazie a una traccia promo pubblicata proprio qualche giorno fa.

Il gruppo in questione sono i BloodBath. Sono stati una mia piccola passione di quando avevo 17 - 18 anni. Per qualche tempo ho ascoltato solo loro canzoni, con il terrore - fascino che solo un gruppo del genere può provocare (a quell'età). I bloodbath io li conoscevo in formazione originale, un manipolo di svedesi vecchi e maestosi che si cimentano nel riportare ai vecchi fasti il vero death metal (svedese chiaro). Ovviamente ci sono riusciti perfettamente. In formazione c'era anche Mikael Akefelt (non ho mai imparato a scriverlo), cantante ultra famoso per la militanza con gli Opeth. Hanno cacciato una serie non indifferente di album carichi di violenza, morte, odio verso la cristianità e copertine del demonio. Uno fra tutti, quello con cui li ho scoperti e apprezzati, è reputato dal sottroscritto come un lavoro importante nella loro carriera, nella scena metal e nella mia vita in generale. Purtroppo a quel tempo non avevo preso bene le misure di quello che può essere il "giudizio di chi ne sa più di te" quindi effettivamente non so come è stato preso quell'album nel circuito di addetti ai lavori. A prescindere da tutto questo, l'album di cui stiamo parlando è "The Fathomless Mastery". Lo potete trovare completo su youtube e scaricabile dove volete sull'internet. Questa è l'illuminata copertina.

Ok non è proprio il massimo della luce però vabbè.

Mi ricordo che questo disco si era beccato un bel 9/10 su metalhammer e la cosa mi aveva incuriosito (nonostante avesse una copertina del genere). Effettivamente dal mio punto di vista un voto del genere se lo merita tutto.
Contiene una decina di pezzi veramente death, pieni di odio e di aggressività. Esattamente tutto quello di cui avevo bisogno. E di cui ho bisogno anche adesso, in alcuni momenti. Il motivo per cui mi sono tornati in mente, dicevamo, era semplicemente perché da pochi giorni hanno pubblicato una traccia promo del loro ultimo disco. Ahora alla voce non c'è più Mikeal ma il cantante dei Paradise Lost, che, per l'occasione, torna alle origini sfoderando un growl a tratti notevele a tratti no. Personalmente non ho apprezzato molto questa singola traccia dal punto di vista della globabilità però effettivamente i riff sono quelli classici. Vedremo ma non sono molto fiducioso.
Su Mikeal si posso dire tante cose, negative y positive però il fatto che, con i Bloodbath per lo meno, abbia fatto un buon lavoro, è inopinabile immagino.
La traccia di cui vi ho parlato la potete ascoltare direttamente da qui.

mercoledì 24 settembre 2014

PUBBLICITA senza accento.

La seguente immagine è un modo come un altro per aumentare la corposità del post per evitare che sfiguri con i precedenti - seguenti. In realtà questo è post veramente cortino. Diciamo che, nonostante io lo abbia fatto pochissime volte e nonostante io non apprezzi moltissimo quelli che utilizzano i propri strumenti di "informazione collaterale" per promuovere le proprie creazioni (se vuoi un blog dove parli di cosa fai fanne uno per quel preciso motivo e non uno con le velleità di raccontare quello che esperisci), questa volta farò uno strappo alla regola poiché troppo mi ha coinvolto questa cosa.

Comunque no, l'immagine sopra riguarda quello di cui stiamo parlando

L'evoluzione artistica (non solo in ambito musicale) che ho affrontato assieme ad un mio caro compagno di viaggio, mi ha portato (ci ha portati) ad approcciarci con notevole godimento ad un certo tipo di sonirità più "elettroniche" che semplicemente elettriche. Abbiamo scoperto il mondo dell'analogia e lo abbiamo declinato sotto diversi aspetti, lui in chiave strutturata in chiave destrutturata. 

Con moderazione, il mio strumento.

In una notte di qualche tempo fa ormai abbiamo unito questi sforzi (si trattava sopratutto di congiungere le idee e le influenze) e abbiamo registrato in line direttamente dal mixer nelle cuffie del portatile 1 hora e mezza di musica alienata e dissonante. 
A posteriori, il giorno dopo, armati di lucidità, ci siamo ritrovati e ritornati estrapolandone un distillato di una decisa di minuti o poco più.
In qualunque modo voi la vogliate declinare è un distillato che a noi piace, piace parecchio. LA continuazione di quanto fatto è da rimandare a data da definirsi ma osare un "questo è quello che faremo" è decisivo. 

Abbiamo caricato quanto prodotto su soundcloud, il motivo è che ci piace molto l'arancione. Abbiamo anche fatto una copertina a tutto questo: semplicemente una visione dalla finestra di camera mia, al settimo piano di un appartamento Calle Abenarabi, Murcia - Espana.


Il progetto si chiama GWADMAK. Come potete ben immaginare, preso così, da solo, non ha molto senso. Difatti è un acronimo del cazzo. Il significato potete intuirlo. Se non lo intuite, scrivete un messaggio privato e, dopo debita verifica, provvederemo a rispondervi. 

STRONZO DOVE CAZZO LA MUSICA




VEO.

HO VISTO UOCHI TOKI

Ed è stato circa come quasi quando ti martellano i timpani con un martello pneumatico. Completamente diverso da quanto atteso. Anzi no, forse un pochino così lo attendevo anche. Comunque decisamente diverso. Ricordate che diverso non vuol dire peggiore o migliore, vuol dire semplicemente diverso. Nulla più nulla meno. 
Come ve li immaginate gli Uochi Toki dal vivo? È una domanda piuttosto complesso, almeno per me. Diciamo che, da quanto ricostruito su vari video o da testimonianze, me li aspettavo molto molto molto molto parlati. Invece la maggior parte della performance è stata dominata da una cosa che non credo gli Uochi Toki fossero in grando di fare così magnificamente.

IL DRONE

Beh, diciamo che sospettavo che fossero in grado di farlo magnificamente ma dal sospettare all'esserne certi il passo è molto più lungo della gamba. Diciamo solo che, nel concerto che ho visto, il DRONE è stata la parte predominante. 

Si donna, piangi

Drone dicevamo, la più alta espressione di compattezza artistica e musicale, una delle poche cose che ormai riesce a farmi alzare dalla sedia quando ascolto musica. Non sto parlando di un intero disco di rumore denso e melmoso, piuttosto di brani strutturati nel cui contesto, nei cui anfratti, si celino piccoli gioielli di rumorosità allo stato puro. 
Perfetto esempio di questo mio attuale stato d'animo è proprio Uochi Toki. In tutta la sua carriera il combo ha esplorato i limiti del suono e della voce (in maniera più o meno marcata. intendiamoci). I due hanno generato delle contraddizioni (poi divenute dogma) nel mondo della musica parlata, spostando l'asticella della qualità anni luce lontano da tutto e da tutti. Per fortuna. 

Dai, abbiamo già affrontato questo argomento ma, parlandone chiaramente, l'HIP HOP, il RAP e tutti quei generi musicali lì sono MERDA. Cioè dai, veramente MERDA. 
Ok, merda è una parola grossa. Ve lo concedo. Ma non vi concedo certo il fatto che siano vuoti, privi di contenuto, privi di pathos o di emozioni. 
Non importa, non sono qui per tirare merda su tutti ma per parlare benissimo di qualcuno. 

Uochi Toki nasce dalla mente di due individui particolari Napo y Rico. Quello che è venuto dopo non lo scrivo, ve lo andate a leggere da un'altra parte, magari sulla loro pagina, molto valida e con un sacco di spunti interessanti: semplicemente una raccolta di informazioni tratte dal web su di loro. Un ottimo modo per approcciarsi al problema "il nostro sito".
Ad ogni modo quello di cui voglio hablare sono tre dischi particolarmente importanti per me quanto per loro (credo).

Piccola parentesi: Oltre a scrivere da un paese che non è più il mio (ma mi ci sto abituando), scrivo con un nuovo computer e devo dire che la cosa è molto stimolante, soprattutto perchè riesco, finalmente, ad ascoltare cose su bandcamp - altri siti, cosa che prima mi era preclusa. Chiusa la parentesi. Comunque sì è proprio bello scrivere con questo computer, di nuovo.

I tre dischi di cui voglio hablare sono, in ordine rigorosamente cronologico di mio incontro con ellos: 

"Cuore Amore Errore Disintegrazione" + "Libro Audio" + "Cystema Solari"

Direi che possiamo partire tanto cazzo frega, abbiamo tutta la notte e domani non c'è neanche lezione. Meglio di così, si può stare sicuramente un po' meglio ma dai accontentiamoci. 


Eccolo qui, in tutto il suo B/N splendore. Cuore errore amore disintegrazione (che da ora chiameremo in altro modo perchè così è troppo lungo) è un disco particolare. Le lunghezza delle tracce non c'entra un cazzo con il contenuto, ve lo assicuro. Come già accennato precedentemente, questo disco deve essere ascoltato necessariamente tutto d'un fiato (almeno la prima volta dai), altrimenti perde completamente di senso. Ve lo giuro.
Il disco parlo del viaggio del protagonista, un mago nel comprendere i meccanismi alla base delle cose e dunque un manipolatore della realtà e delle connessioni dell'esistente, che si scontra con delle difficoltà fino a raggiungere l'acme e... beh cazzo ascoltatelo e non rompete il cazzo. 


Come si può evincere dalla copertina questo è libro audio. Quando scoprii uochi toki, tutto contento, pubblicai il video youtube completo di quell'album lì con il nome lungo, su facebook. La risposta fu: se non conosce Libro Audio sei fortunato a poterlo ascoltare per la prima volta, goditi questa possibilità. In effetti è esattamente questo, anche se, a posteriori, sono contento di aver avuto la prima volta per quell'album con il nome lungo. 
In ogni caso anche questo una botta notevole considerando che sono non so quante canzoni tutte a loro modo dei piccoli gioielli. Ognuna racconta una storia, legata o meno alle esperienze e alle vicissitudini dei protagonisti sonori. Un ottimo disco con una spina dorsale notevole. 


Passiamo all'ultimo. Un disco la cui uscita ho aspettato con curiosità ma non con ansia. Non è uscito in free purtroppo e addirittura non ho avuto il coraggio di cercare e scaricare. Un capolavoro, c'è poco da fare. Con questo split il livello della musica si è alzato almeno un pochino. Parliamo di una cosa fuori da ogni schema, parliamo di qualcosa di NUOVO. Molto strano è trovare qualcosa di nuovo nella musica, purtroppo anche se, posto questo, quando qualcosa di nuovo viene fuori è sempre molto emozionante e gratificante. Forse la merda che circonda la cioccolata serve a qualcosa. 
Fatto sta, Nadja è un progetto di musica doom - drone - noise ma poco doom dai originario in canada ma in stanza a Berlino (credo). Il tutto (in questo particolare disco) si appoggia ad una chitarra filtrata da mille cose strafighe e probabilmente costosissime (ma forse no). Questo per quanto riguarda la parte Nadja.
Uochi toki crea i soliti muri di suoni poliritmici con le batterie elettroniche i sample e l'analogia noise e ci canta sopra. Cantarci sopra è però riduttivo, decisamente riduttivo.
Canta in Francese, Latino, Inglese, Italiano e credo (ma ora viene un dubbio) anche in spagnolo. La struttura della frase varia e diviene qualche volta anglosassone qualche volta latino - mediterranea, creando nell'ascoltatore quella soffusa sensazione di star percependo qualcosa ma di non riuscire a definirlo. 
Tutto sotterrato da una MARE di drone libidinoso e denso come solo due progetti musicale di questa caratura sanno fare. La storia che si racconta qui non ve la dico neanche sotto tortura. Fatevi un favore e andatevela ad ascoltare.


Mi ero dimenticato che c'è anche un altro disco che mi piace molto degli Uochi Toki. Si collocherebbe a metà fra Nadja e libro audio ma vabbè, ormai ho già scritto tutto quindi fottetevi, 
Questo particolare disco è fortunatamente uscito SOLO in versione vinilica ma, sfortunatamente è finito (si poteva comunque trovare solo a concerti a cui non sono stato). 
Si chiama ovviamente Macchina da Guerra. Un titolo che è tutto un programma visto che si adatta perfettamente a quello che vi è contenuto: VIOLENZA PURA. Le parole e la musica si scagliano contro tutto e tutto, vomitando sentenze perfettamente appropriate in ogni caso, mai banali, mai errate. Come quando ascolti qualcosa è dici: "cazzo è esattamente quello che penso io ma non sapevo come esprimerlo fino ad ora". Questa cosa con Uochi Toki, ve lo assicuro, vi succederà continuamente. Esattamente quello che cercavo quando ho scoperto questo gruppo.

Mi scuso, rileggendo il tutto mi sono accorto che l'intento iniziale probabilmente era quello di parlare della performance live degli uochi. Probabilmente il fatto di aver continuato questo piccolo scritto a posteriori me lo ha fatto decisamente dimenticare. 
In ogni caso, sempre rileggendo il tutto, mi sono accorto che la cosa non è poi così rilevante, dopotutto le prime righe dicono tutto quello che POTETE sapere. Il resto, ovviamente, dovete scoprirlo da soli. 
La scoperta di una cosa è un passo fondamentale, sopratutto nella musica. Io posso anche dirvi "questo gruppo è figo" oppure "dal vivo è veramente figo" ma la cosa che ci differenzia è che io l'ho "ascoltato - visto" mentre voi ancora no.

AVETE DI COLMARE IL GAP

SE VOLETE.

mercoledì 20 agosto 2014

Idem.

Ho la fortuna di essere circondato da persone super interessanti. In questo modo posso facilmente entrare in contatto con un certo tipo di musica e poterne godere. Sfortunatamente (ma anche no) quasi tutti i punti in comune sono con delle sonorità molto dure e PD. Forse è per questo che la gente ha paura, forse è per questo che, nonostante l'ecletticismo musicale sia una prerogativa di tutti, alla fine ti ritrovi sempre ad ascoltare musica rumorosa. Molto. Ma per fortuna dai, altrimenti sarebbe tutto una merda. 
Più ti addentri nelle avanguardie, più esplori la foresta del rumore e più ti accorgi che: - non potrai più tornare indietro e - gran parte di quello che ti sei lasciato alle spalle funziona solo in relazione ad un principio nostalgico o adolescenziale. Il resto è solo marasma, eccitazione e stimolo sempre più forti, sempre più potenti ma al contempo sempre più effimeri. 

OGNI GRUPPO È IL GRUPPO DELLA VITA

Ovviamente fino ad un certo punto. Quello che voglio dire è che siamo arrivati ad un punto in cui fagocitiamo davvero qualunque cosa, tutto ci stimola ma raramente qualcosa ci rimane. Andiamo a concerti solo per sentire cosa si prova a farsi spaccare la faccia da un palco. 
La conclusione è che, nonostante alcune perplessità il fatto che ogni gruppo sia il gruppo della vita è una cosa che ci siamo guadagnati a forza di ascolti e che ci permette di continuare a fagocitare musica e godere del magma musicale in cui siamo immersi, ci permette di godere della fisicità di sonorità aggressive e discordanti. Diciamo pure che siamo fortunati. 


Ho ripetuto la parola musica tipo 20000 di volte. La domanda legittima che pongo è: ti sembra il blog di un dizionario questo? No. E allora posso scrivere come cazzo mi pare senza bisogno di consigli e DLdrate.
Mi sono tuttavia accorto che l'ultima serie di post che ho fatto sono tutti corredati da una prefazione filosofico - depressiva a cazzo. In realtà la cosa non mi dispiace particolarmente. la prefazione a cazzo di oggi serve in realtà per introdurre una serie di dischi in free download che ho scoperto (attraverso persone che ne sanno un botto più di me) e fagocitato in questi giorni (tutto torna). La buona pratica di "consigliare" e dire due parola di alcuni dischi è una cosa che avrei sempre voluto che altre persone facessero per me, ergo io, come contrappasso, lo faccio per qualcun'altro.


Come stavamo accennando prima spesso uno, consumando una quantità impressionante di musica diversa ogni giorno, non trova quasi mai il filo del discorso, un disco che posso entusiasmarlo al primo ascolto, che lo folgori in qualche modo. Mi ricredo. Tutto è successo proprio un ora fa, con questo disco, con questo gruppo.
Post - tutto potrebbe andare come definizione dal momento che questa produzione è infarcita praticamente con qualunque rumore e pesantezza mai creata. C'è persino Sgarbi. Non lasciatevi trarre in inganno, non è musica destrutturata, solo rumore e via, è più che altre un disco in divenire, un disco cangiante, un monolito dei colori dell'arcobaleno. Sì, una cosa del genere. FAIGO.
Ah sì, una canzone si chiama Clip Nascosto male. Così, giusto per dirvi qualcosa e allungare il pezzettino di una o due righe.


Burrow. Il titolo non lo ricordo ma c'è in qualche modo il tempo e sti cazzi. Bon dai ovvio, c'è una clessidra del cazzo nella copertina, deve essere per forza qualcosa del genere. Infatti si chiama the collapse of time (per indicare il collapse è stata inserita una palese clessidra collassata). A prescindere da queste amenità di cui non ce ne frega un cazzo, il disco è una bomba. È una bomba perchè è METAL fino all'osso. Occhio, non QUEL metal, ma bensì QUEL metal, quello fatto da un po' di sludge, un po' di black, un po' (ma anche molto) crustone. Il tutto coperto da noise a piacere. Servite freddo.


Un nome un programma. Anche questi servi dell'oscuro (signore) gli danno come motocarri. Catacombe a motore come direbbe qualcuno. Sludge, black e tanto, tantissimo dooommmone potentone, giusto per staccarvi i denti dalle gengive con le tenaglie. Occhio anche ad un certo lato meditativo - ambient che certo accogliamo a braccia aperte. In ogni caso colate di /4 strani (piacevole) Anche questo OVVIAMENTE in freedownload a questo indirizzo.


Beh con questo direi che cade sul bagnato, piove in piedi. La mente - serpente degli Haxan Cloak (uscito uno degli album del 2013) si unisce ad un maestro degli urli e del noise chitarroso più essenziale e monolitico per originare la controparte cattivissima della sua creatura elettro - drone.
"I shall Die Here" (che (traparentesi) ha un nome che è tutto un programma), è un disco cattivo, malvagio. Le percussioni elettroacustiche sono disintegrate da infinite distorsioni, la voce, filtrata da chissà quale orpello anologico, diviene un cantico di morte eccetera eccetera che tanto penso più a trovare le parole altisonanti che a dirvi che questo disco è una bomba ma che se non vi piace il genere state alla larga e non tornate.
Con questo disco mi gioco la sequenza in freedownload poichè purtroppo è a pagamento. Potete ascoltarlo facilmente su youtube però (penso proprio sia integrale). Se vi manca e ne sentite la mancanza, fatevi un favore e ascoltatevi anche Haxan.

faine

sabato 16 agosto 2014

La Famiglia Fa.

Mi sono svegliato oggi con la voglia di fare delle cose, fra cui scrivere un pezzo qui. E qui. E pure qui. Mi sembra anche un bel giorno dal momento che per la prima volta da dicembre, ovvero da quando ho cominciato a scrivere stronzate qui, ho avuto il coraggio di pubblicare un pezzo su un social network di spessore, facebook. Non è successo nulla, non sono morto, però in ogni caso è stato strano condividere delle cose con delle persone (il senso di tutto questo, dopotutto, è proprio quello). 


La mia assenza dalle righe di questo blog è giustificata, sono stato impegnato a fare cose che probabilmente non racconterò. Fra queste cose (alcune importanti altre meno) il 26 luglio, il giorno dopo un importante esame, ho visto gli Zu per la seconda volta dal vivo. Non racconterò nulla di quella serata, godetevi il mio resoconto scritto in un post di qualche mese fa, molto più bello e sincero. 

Adesso che ci penso una cosa di quella serata devo raccontarla per forza, anzi, devo pure postare qui fra voi un bel resoconto fotografico. Diciamo solo che al Mame, il circolo Arci dove si teneva la serata, c'era anche un banchetto con i dischi e, non so per quale strano scherzo del destino, sono riuscito a beccare un pezzo imprescindibile per la mia carriera di collezionista di dischi dei GodSpeed You! Black Emperor ovvero proprio lui. Lui. 


Rifatevi gli occhi amici. Appena arrivato a casa me lo sono ascoltato e devo dire che è senza alcun dubbio uno dei capolavori della storia musicale dell'umanità. Per davvero. Provare per credere. 
Le stratificazioni sonore che il gruppo è in grado di costruire fanno impallidire tutti i tentativi di emulazione dei decenni successivi. Questo disco è troppo bello. Immane. 
Riuscire ad accaparrarsi questa piccola perla (per una cifra abbastanza decorosa) è stata una soddisfazione notevole. Questo disco ci riporta a quel famoso post in cui abbiamo trattato constellation eccetera eccetera: sono riuscito, alla fine, a possedere due dei dischi di cui abbiamo parlato. La strada è ancora lunga ma arrendersi è impossibile. 

Prima di cambiare argomento voglio aggiornarvi su una delle mie passioni più amene: il Dj Set. Un Set particolare però. Innanzitutto parliamo di musica a 360°, in particolare musica rumorosa e lentissima. Il secondo punto è che si cerca di sovrapporre persone e cose con la musica per genere un gradevolissimo quanto casuale costrutto sonoro fatto di canzoni e parole delle più disparate!
Qui (tanto per rimanere in tema con il disco di cui sopra) vi metto due reperti sonori di gente più (molto più) brava di me.



Ma cambiamo argomento. Mi ricordo di aspergillo e della mia nuova abitudine al consiglio di alcuni dischi in freedownload. La cosa mi ha divertito molto e spero che qualcuno abbia approfittato. Detto questo è abbastanza scontato come ora farò la stessa cosa. 


Primo disco. Die Abete, "Tutto o Niente". Con un nome così potremmo anche chiuderla e non discuterne più ma le cose fighe non sono finite. Ovviamente il disco è in free download quiiaslfnavnrbv. Occhio perchè dovete scorrere un po' la pagina per trovare il link al free. Oppure potete pagare la figatissima di 6.66 euro e supportarli. Un'altra cosa figa di questo disco è che contiene la reinterpretazione più figa mai vista sulla faccia della terra ovvero questaaaaa. Rifatevi le orecchie e preparatevi a vedere una bella canzone in maniera completamente diversa (molto più dura). 
Poi un gruppo che ha DUE batterie (non solo temporaneamente come i Melvins) ti fa ben sperare nel genere umano (così come un gruppo che chiama una cazone "Per un pugno di Pugni"). Se volete un giudizio aspettate che esca la mia recensione su Mag - Music (prima o poi dovrò parlare di questo aspetto della mia vita musicale). 


Locrian - The Crystal World. Anche in questo caso un disco che comincia con un suono così innaturalmente devastante non può che essere devastante a sua volta, nella sua interezza. Droni, Black, Doom, un po' di velocità, cose male, la morte. Una copertina del genere, inoltre, non si era mai vista così figa da nessuna parte. Totale.
Il link per accdere a cotanta bellezza e depravazione è proprio qui.
Anche in questo caso il free è possibilissimo semplicemente indicando 0 nella voce "name your price". Sarebbe bello che tutti contribuissero ma la tentazione è ovviamente forte. Ad ogni modo lo sto ascoltando proprio ora e TIFASTAREMALE.


Questo è un disco che molti conosceranno e non è affatto un disco nuovo. I putiferio sono una formazione noise - rock di padova attiva da un po' di tempo (ora in pausa credo) in cui militava anche Favero, il bassista del TdO sotto mentite spoglie di batterista. In questo disco lui non compare purtroppo o per fortuna. Lov Lov Lov è un depravato compendio di rumore, drum machines (qualche volta), urla e tempi dispari, il tutto per due chitarre batteria e voce. Dal vivo ti devastano. Consigliatissimo. 
Potete facilmente trovare tutto quello che desiderate qui.


a.sjnfasjfn. Quello di prima era il link per il free. L'allacciamento porta in realtà alla pagina bandcamp di un'etichetta, la Robot Radio, che ha prodotto e messo in free questo disco, quello precedente e anche quelli dei putiferio. Fate di tutta l'erba un fascio. 
Lucertolas Noise con i controcoglioni. Cacciano un disco credo nel 2009, The Brawl, che ti sfonda la faccia. Quest'anno cacciano quest'altro che, copertina a parte, è una bomba nelle gengive. Approfittate. 

Direi che basta per ora. Considerate che l'estate non è il momento migliore per cacciare dischi ma che quelli che vengono cacciati solitamente sono delle bombe. Purtroppo non sono molto aggiornato al momento ergo, a parte alcuni, questi sono dischi relativamente vecchiotti. 
Settembre e l'inverno porteranno sicuramente grandi dosi di consiglio.

martedì 15 luglio 2014

Vinile 2.

Eccoci qua con un altro appuntamento con la vetrina illustrata e correlata di didascalie sui dischi che ho comprato (regalato anche) nel corso della mia brevissima vita (circa 3 anni). Anche in questo caso (a meno che la volta scorsa non lo fosse) ho fatto tutto a caso, prendendo i primi vinili che avevo sotto mano. Sono cinque e devo dire che sono tutti significativi, forse più di quelli dell'altra volta, alcuni comprati per abitudine/curiosità (poi sempre ripagate) più che per vero interesse. Questa volta la scelta, nonostante casuale, nasce davvero da cuore. Spero che chiunque leggerà queste righe (pochissimi immagino) si appassionino ai dischi che vi sto per raccontare così come mi sono appassionato io. 


Un disco di una bellezza lirica e musicale impressionante. "Il mio canto libero" di Battisti non è il suo disco migliore (per quanto mi riguarda) ma di certo contiene alcune perle imprescindibili che ogni amante della voce maestosa e poliedrica del maestro cantore DEVE conoscere necessariamente. Tanto per chiarirsi il mio disco preferito del cantore è "Emozioni" ovviamente. Qualcuno ha incredibilmente detto che Emozioni è un disco black metal perfetto. È un'affermazione volutamente importante ma, ragionandoci, perfettamente corretta. Magari un giorno parleremo di Battisti e torneremo su questo punto molto interessante.


Lantern - Diavoleria. Abbiamo accennato ai Lantern nel post precedente, quello sul Rap e sui dischi gratis da scaricare. I Lantern sono una di quelle realtà italiane che ascolti con piacere e che ti fanno emozionare, non solo con le parole. Io li ho visti dal vivo qualche tempo fa in un cas'aupa poco affollato e devo dire che hanno fatto la loro devastante figura. Davvero notevolissimi. Questo disco contiene alcune perle di grande valore, lo trovate non in free download ma sempre su bandcamp, da poter ascoltare. Tenerli sicuramente d'occhio.


Non c'è nessun bisogno di dire cose, Don Caballero, For Respect. Uno dei miei dischi preferiti fatto da uno dei miei gruppi preferiti. Devo dire che questo è il disco meno poliedrico e tentacolare dei Don e forse per questo ne sono molto affezionato, nonostante ora apprezzi molto la loro produzione successiva. For Respect è un disco violento, complesso, math rock ma sicuramente violento. Non c'è davvero via d'uscita. Comprato ad un prezzo ridicolo su Amazon purtroppo non è l'oggetto meglio tenuto del mondo, l'importante comunque è che suoni adeguatamente. Un ottimo disco, se volete una canzone in particolare, ascoltate l'ultima che è una bomba atomica. 


Ne abbiamo parlato nel post dedicato a Constellation. Pochi giorni dopo averlo pubblicato, nel tentativo di portarmi a casa un costosissimo To be Kind degli Swans, torno invece con questo magnifico disco. Se vi piacciono i GY!BE non è detto capiti la stessa cosa con Silver, semplicemente per il fatto, magari, che la voce non vi garba particolarmente. Non lasciatevi ingannare e aspettate. Momenti di spazi siderali mozzafiato e aspetti Heavy Kraut in una sola canzone spazzano via ogni vostro timore, fidatevi. 


Dire che questo disco mi abbia tormentato sarebbe un eufemismo. Diciamo che è stato per un buon periodo della mia vita un vero e proprio ascolto unico e obbligato. Questo disco è bellissimo. Poi non so davvero quanto il mio giudizio sia annebbiato dallo stato di dipendenza verso questo vinile. Ad ogni modo "Il Buio", un gruppo post HC screamo come ce ne sono tanti, mi ha davvero rapito, per me ha qualcosa davvero di speciale, boh, questa volta non ho davvero parole per descriverlo. Titolo dell'album "L'Oceano Quieto", anche questo lo trovate facilmente su bandcamp.


IL BAMBOLOTTO SENZA UN OCCHIO ODIA LA VITA
ME LO HA DETTO LUI
DL

lunedì 14 luglio 2014

Aspergillo.

Sono successe tante cose, troppe cose. Sono successe talmente tante cose che non ho idea dell'argomento di questo post. Forse è solo il primo (e spero ultimo) post contenitore in cui riversare un lasso di tempo troppo lungo. Mi rendo spesso conto, nel momento stesso in cui esperisco qualcosa, di  voler riversare le mie sensazioni in questo blog (senza nessuna velleità esibizionistica ma solo come metodo per fissare meglio le cose) semplicemente per poi diluire la mia forza di volontà in minuti e ore passati invece a fare assolutamente nulla. E mi dispiace. Mi dispiace sopratutto per me. Ci sono esperienze qui riportate che mi ricordo come se le avessi fatte ieri sera, altre che cominciano a perdersi e che, fra poco, non ricorderò più o non abbastanza per poterle trascrivere. 

Carina dai.

Tutto il problema deriva da una mancanza di stimoli? È semplicemente il frutto di una troppo spesso sovrastimata fiducia nelle proprie capacità mnemoniche? Forse entrambe. Forse semplicemente è mancanza di tempo, o meglio, mancanza della capacità di svolgere azioni diametralmente opposte in una stessa giornata (come scrivere qui e studiare). Mi dispiace, non sono Multi tasking. Quello che mi disturba però rimane il ritrovarmi, periodicamente, con vagonate di cose da scrivere in un unico post e l'ovvia possibilità di non riuscire a farlo. 
Questo tipo di ragionamento collima perfettamente con un atteggiamento vizioso che è quello che di non saper mai dire di NO (o di SÌ ovviamente). Aneddoto: sabato mattina, 11:20, squilla il telefono, non rispondo perchè silenzioso. 11:32, guardo il telefono e vedo la chiamata, è una delle persone musicalmente è anche umanamente più interessanti che io abbia conosciuto nell'ultimo, felice, periodo della mia vita. Lo richiamo. Mi risponde felice, offrendomi un succoso passaggio verso Milano, partenza verso le 2, rientro il giorno dopo, domenica. Missione? Circolo Arci LoFi (detto tutto), assistere ad un concerto di musica VIOLENTA capitanato da uno dei gruppi più fighi della scena estrema francese (che ieri per disperazione mi sono anche ascoltato): CELESTE.

Album in questione: Pessimiste(s)

Il rifiuto è stato ovviamente obbligatorio, non c'erano giustificazioni possibili al mio andare e tornare a Milano ma questa cosa mi fa riflettere: ?
Ci sono ovviamente state altre occasioni in cui ho dovuto scegliere fra due opposti. Le scelte che ho fatto sono sempre state ragionate e in definitiva penso che pentirsi di una scelta sia una cosa stupida considerando che non è possibile ritrattare. 
Per ricollegarmi a tutto il discorso: avere un sacco di cose da scrivere e non avere tempo o voglia o necessità di farlo, collide perfettamente con l'atteggiamento vizioso del dover dire sempre SÌ o NO a determinate situazioni.

COSA DOVREI FARE? 

Mi sono, non senza un certo tipo di rammarico, accorto che la musica mi occorre più di quanto non voglia ammettere (in primis con me stesso). E allora perchè sono così reticente a scrivere o a partecipare? Probabilmente il mio determinato ruolo nella società implica che la musica venga messa in secondo piano. Giustamente? Probabilmente sì. Ho fatto le mie scelte, sindacare ora è come spararsi nelle rotule volontarimente.

Non preoccuparti, c'è sempre un motivo

Utilizzando questo simpatico santino per chiudere con le lagne io passerei volentieri a elencare una serie di cose che mi sono capitate nel periodo (giusto per facilitare il compito), immediatamente precedente il concerto degli Zu e immediatamente successivo allo stesso. È ovvio che il concerto degli Zu ha monopolizzato GIUSTAMENTE la mia mente per un certo quantitativo di tempo. Mi pare assolutamente legittimo e giustificabile, basta leggere il post al riguardo per capirlo. 
Quello che succederà adesso sinceramente non lo so. La mia idea era quella di elencare le cose di cui non ho avuto occasione di parlare e discernerli nel corse di SUCCESSIVI post. Il problema così si ripresenta, accumulerò ancora materiale e la situazione non cambierà proprio per un cazzo di niente. 
Quello che succederà, visto il paragrafo precedente, sarà probabilmente l'elenco con relativa descrizione, delle cose di cui voglio parlare; in questo modo, che mi sembra comunque abbastanza ragionevole, mi salteranno fuori 100000 righe di post ma 

chisseneincula 

Lo stesso tipo di inadeguatezza, pensaci.

1. La mia rinnovata passione per la musica parlata.

Io in generale parlo, nei miei post, di un certo tipo di musica, prevalentemente Rumorosa, particolare, avant eccetera, tutti gli aggettivi che volete. In realtà adesso, visto il titolo, ho voglia di parlare di qualcosa di assolutamente diverso. La musica parlata. Io non me ne intendo, non conosco la differenza fra musica Rap e Hip Hop e, detto in tuta sincerità, non me ne frega assolutamente un cazzo di niente. 
Quello che so e, sopratutto, quello che mi interessa è la differenza fra musica che mi piace e musica che non mi piace, posto che riesco perfettamente ad immaginare un piccolo assunto che, per quanto mi riguarda, reputo una cosa fondamentale:

SE LA MUSICA PARLATA È FATTA PER DIRE COSE, NEL MOMENTO IN CUI NON RIESCI A DIRE UN CAZZO, NON RIESCI A CAMBIARE IL MIO STATUS DI PERSONA DA "PRIVO DI QUALCOSA" A "ARRICCHITO DI QUALCOSA", NON SOLO NON VALI ASSOLUTAMENTE NULLA MA MERITI TUTTO IL MIO DISPREZZO.

Ok, sarà anche la cosa più aggressiva e pessimista del mondo ma, ammettiamolo, è assolutamente vero. Il Rap, L'Hip Hop non sono mai stati grandi generi in termini di contenuti, è vero, probabilmente (è forse qui che non riesco ad arrivare), si è sempre cercato di puntare al contenitore, ovvero alla tecnica e al flow. D'altra parte però un genere costruito per trasmettere concetti, non ha assolutamente alcun senso se di concetti non ne ha neppure la frenata sulla tazza. Compromesso? ok, sono con voi, occhio però che MERDA non è affatto sinonimo di compromesso. 

Perchè parlare di questo argomento? Partiamo da quello detto sopra. Una volta anche io ascoltavo questo tipo di musica nonostante non avesse alcun tipo di contenuto. L'ascolta ancora oggi, semplicemente per abitudine o per la violenza di testo e musica. Per esempio, per quanto riguarda l'abitudine ho una predilezione per Bassi Maestro, noto rapper underground Milanese che ha un po' fatto svoltare la scena, una sorta di Guru, rimasto impresso nella mia mente semplicemente per il periodo squisitamente adolescenziale in cui l'ho apprezzato. Per quanto riguarda la violenza di testo e musica ho una passione per DSA Commando, un collettivo di artisti dediti ad un Rap - Core particolarmente trucido e sanguinolento.
Entrambi questi artisti, tuttavia, non hanno concetto. Non mi informano, non mi dicono Verità, non mi raccontano niente. Magari un brividino per una base o per in flow particolarmente veloce o ritmato ma, lo ricordo, questo è un genere che deve raccontarmi, deve darmi dei concetti, il flow non mi interessa, non me ne faccio niente, non ci ragiono su quando il disco è finito. 

Aneddoto: venerdì sera, festa a Udine. Bel gruppo funk - blues - jazz - e altre cose, seguito dalla crew di un rapper molto giovane della provincia Friulana. La sua unica giustificazione è l'età. Per il resto il cliche viene rispettato in ogni sua forma. 45 minuti di niente, il ragazzo non dice assolutamente niente. Almeno, non dice assolutamente niente a me. Si limita a inseguire una serie di metafore scontate osannando il suo stato di rapper di strada e di quello dei suoi amici, gettando merda sui suoi nemici. Forse il Rap è il genere più demagogico sulla faccia della terra. 

Raccontato questo breve e significativo aneddoto sul mio pensiero, passiamo ad un concetto fondamentale anche in relazione al titolo. Diverso tempo fa l'approccio consenziente e non solo occasionale ad un artista di uno spessore incalcolabile mi ha effettivamente aperto gli occhi e fatto giungere a quelle conclusioni che ho esposto poc'anzi (anche attraverso l'aneddoto). In particolare uno dei dischi dell'artista in questione, proprio questo sotto di noi. 


Non c'è molto da aggiungere se non: stasera, nel vostro lettino, chiudete gli occhietti ad ascoltatelo, dall'inizio alla fine. Questo disco riassume tutto quello che IO vorrei da un disco e da un artista del genere: contenuto tecnica e racconto. Nelle proporzioni perfette. Ci sono i concetti, c'è il modo tecnico e scorrevole per raccontarlo. C'è una tecnica paurosa unita a un'elettronica altrettanto spaventosa. 
Dopo questo disco (e anche dopo Libro Audio, altra bomba nelle gengive), ho deciso che la musica Rap non aveva nulla da offrirmi, visto che il punto massimo era stato raggiunto.

Con questo secondo pezzo non voglio assolutamente rimangiarmi la storia del punto massimo, quello è giustamente intoccabile. Quello che voglio dire è che, leggendo rumore di giugno (comprato in realtà quasi ad inizio luglio), ho trovato la recensione di un certo Murubutu, un rapper insegnante di filosofia che ha recentemente pubblicato "Gli Ammutinati del Bountin". 
Questo è un disco particolare: è un concept sul mare nel senso che tutte le canzoni parlano di quello ma sono ognuna separata dalle altre. In ogni componimento Murubutu racconta una piccola storia e lo fa con una tecnica e un flow particolarmente imponente. È un menestrello moderno, un cantastorie di altri tempi. Davvero impressionante. Scavando nella sua discografia e ascoltando tutti i brani che sono riuscito a reperire, ho trovato il suo disco (a mio parere) migliore, ancora più profondo e emozionante de "Gli Ammutinati ..." ovvero senza dubbio quello sotto di noi.


Un disco particolarmente bellissimo, emozionante intenso. Su deezer lo trovate completamente quindi, non abbiate timore, non avete assolutamente scuse.
Il suo modo di fare musica è quello che in definitiva ho sempre cercato nel Rap: raccontare storie, dare concetti, rapire l'ascoltatore. Non sono mai riuscito a ottenere lo stesso con nessuno, tranne ovviamente Uochi Toki.

2. ?

C'eravate cascati? Pensavate veramente che avrei detto tutto quello che devo dirvi in un post solo?. Illusi, anzi, l'illuso sono io per aver pensato, anche solo per un secondo, di potercela fare. No, in realtà ho fallito anche questa volta, nonostante ci abbia davvero pensato. 
Ooooo ecco cosa doveve dire: ho ritrovato un insolita quanto positivi e inaspettata passione per i .rar di blogspot. Incredibilmente si riesce a trovare più su blog e da blogger che non su torrent. È una cosa strana, come ai vecchi tempi, quando le cose dovevi andartele quasi a cercare nell'infinito sottobosco di parole e immagini. Devo dire che è molto più soddisfacente!

3. Dischi!

Questa volta sì, lo ammetto, c'ero cascato anche io. Comunque niente da fare, devo dire ancora qualcosina. Ho giusto un paio di dischi in serbo da tradurre per voi. Passare un bel po' di tempo senza scrivere niente significa accumulare diversi dischi, sopratutto in freedownload da proporvi. Ecco diciamo che una buona passione che potremmo prendere potrebbe essere quella di consigliare alcuni dischi scaricabili gratuitamente. Partiamo comunque così giusto per dare alcune coordinate.


Con un immagine del genere poco ci sarebbe da aggiungere. Per chi li conosce una conferma, per chi non li conosce una serena mattonata nei denti. Lo sludge crust come lo facciamo noi in Italia (e lo facciamo più che bene) condito dall'occulto pornografico che ci piace tanto. Ovviamente nient'altro che l'ulto 7" dei "Tutti i colori del buio", perfettamente e figosamente scaricabile dal link allegato. DC.


Di questi parlo molto volentieri (ah si, sono messi assolutamente in ordine di casualità). Sono gli Haunting Green, duo (avete capito bene) chitarra e batteria (avete capito nuovamente bene) dedito al più oscuro sludge doom con venature che ricalcono gli sguardi nel vuoto siderale di certo hard psych (ma non esageriamo). Mattonate nei denti versione 2.0. Ne parlo volentieri perchè ho la grande fortuna di conoscerli di persona e di averci suonato assieme. Grandi persone, grande musica. Musica che potete facilmente reperire qui d.c.


Se c'era poco da dire per i due gruppi qui sopra, in questo caso potrei anche stare zitto. Con un nome del genere l'unica cosa che devi fare e calarti i pantaloni e segarti durissimo. I Liquido di Morte sono nient'altro che i fondatori e gestori del nostro blog METAL preferito. Vi piace il METAL? Conoscete SOLOMACELLO? Se la risposta è sì siete bravi e onesti. Se la risposta è no dovete solo schifarvi. Questo disco autotutto, anche self titled, ricalca un po' quello detto per il gruppo sopra, solo che qui parliamo della presenza anche di un basso e di vari orpelli analogici che donano ancora più un sapore che vira addirittura verso il kraut e certe sonorità da far esplodere il cervello. Una bomba ovviamente anche se c'è qualcosa, forse nel suono di chitarra, che mi fa capire che qui parliamo di pesi massimi che, purtroppo, sono stati troppo lontani da un palco o dal registrare un disco. 


IL SUONO DI DIO QUANDO MUORE


Anche in questo caso la domanda è una sola: conoscete New Noise? Diciamo che questo sito è molto più raffinato ma al contempo molto più inaccessibile rispetto a SOLOMACELLO. Intanto è un sito serio. Secondo punto ha cacciato fuori questa compilation del male davvero imperdibile visto che ci sono dentro un sacco di esponenti della scena italiana davvero rumorosa (immagino anche brani da gruppi di cui ho parlato io, magari in questo stesso post). Questo che vi ho linkato è il link per accedere al secondo volume di questa compilation, il primo volume riguarda un rumore decisamente diverso. Se siete interessati trovate tutto nel link, non anticipo nulla.


Ultimo disco per puro caso. Questo NOICOMETE dei Lantern è un piccolo gioello del Post - HC - HC - screamo italiano. Visti dal vivo sono una macchina da lacrime e sangue. In realtà il vero colpo lo fanno senza dubbio con diavoleria, full lenght da me posseduto e che forse comparirà prima o poi in questo blog. Niente scherzi, super. E sono pure simpatici

Siamo riusciti ad arrivare alla fine di questo impossibile post, partito con una serie di stronzate, continuato con la definizione di grandi e incredibili aspettative, finito in realtà niente male, con una chiusura degna, almeno in parte, delle premesse iniziali. Un piccolo appunto: volevo parlare, già che ero in tema, dell'ultimo disco degli Uochi Toki assieme a Nadja, una sorta di monolito della musica tutta, caduto sulla terra circa un mesetto fa. Devo dire che è un piccolo capolavoro già al primo ascolto ma è anche vero che, essendo cantato in lingue molto diverse (non anticipo nulla), deve essere necessariamente sviscerato diverse volte e sotto diversi punti di vista per poter essere apprezzato completamente. Quindi il prossimo post spero sarà su quello ma da qui ad assicurarlo ora ce ne passa parecchia.