lunedì 14 luglio 2014

Aspergillo.

Sono successe tante cose, troppe cose. Sono successe talmente tante cose che non ho idea dell'argomento di questo post. Forse è solo il primo (e spero ultimo) post contenitore in cui riversare un lasso di tempo troppo lungo. Mi rendo spesso conto, nel momento stesso in cui esperisco qualcosa, di  voler riversare le mie sensazioni in questo blog (senza nessuna velleità esibizionistica ma solo come metodo per fissare meglio le cose) semplicemente per poi diluire la mia forza di volontà in minuti e ore passati invece a fare assolutamente nulla. E mi dispiace. Mi dispiace sopratutto per me. Ci sono esperienze qui riportate che mi ricordo come se le avessi fatte ieri sera, altre che cominciano a perdersi e che, fra poco, non ricorderò più o non abbastanza per poterle trascrivere. 

Carina dai.

Tutto il problema deriva da una mancanza di stimoli? È semplicemente il frutto di una troppo spesso sovrastimata fiducia nelle proprie capacità mnemoniche? Forse entrambe. Forse semplicemente è mancanza di tempo, o meglio, mancanza della capacità di svolgere azioni diametralmente opposte in una stessa giornata (come scrivere qui e studiare). Mi dispiace, non sono Multi tasking. Quello che mi disturba però rimane il ritrovarmi, periodicamente, con vagonate di cose da scrivere in un unico post e l'ovvia possibilità di non riuscire a farlo. 
Questo tipo di ragionamento collima perfettamente con un atteggiamento vizioso che è quello che di non saper mai dire di NO (o di SÌ ovviamente). Aneddoto: sabato mattina, 11:20, squilla il telefono, non rispondo perchè silenzioso. 11:32, guardo il telefono e vedo la chiamata, è una delle persone musicalmente è anche umanamente più interessanti che io abbia conosciuto nell'ultimo, felice, periodo della mia vita. Lo richiamo. Mi risponde felice, offrendomi un succoso passaggio verso Milano, partenza verso le 2, rientro il giorno dopo, domenica. Missione? Circolo Arci LoFi (detto tutto), assistere ad un concerto di musica VIOLENTA capitanato da uno dei gruppi più fighi della scena estrema francese (che ieri per disperazione mi sono anche ascoltato): CELESTE.

Album in questione: Pessimiste(s)

Il rifiuto è stato ovviamente obbligatorio, non c'erano giustificazioni possibili al mio andare e tornare a Milano ma questa cosa mi fa riflettere: ?
Ci sono ovviamente state altre occasioni in cui ho dovuto scegliere fra due opposti. Le scelte che ho fatto sono sempre state ragionate e in definitiva penso che pentirsi di una scelta sia una cosa stupida considerando che non è possibile ritrattare. 
Per ricollegarmi a tutto il discorso: avere un sacco di cose da scrivere e non avere tempo o voglia o necessità di farlo, collide perfettamente con l'atteggiamento vizioso del dover dire sempre SÌ o NO a determinate situazioni.

COSA DOVREI FARE? 

Mi sono, non senza un certo tipo di rammarico, accorto che la musica mi occorre più di quanto non voglia ammettere (in primis con me stesso). E allora perchè sono così reticente a scrivere o a partecipare? Probabilmente il mio determinato ruolo nella società implica che la musica venga messa in secondo piano. Giustamente? Probabilmente sì. Ho fatto le mie scelte, sindacare ora è come spararsi nelle rotule volontarimente.

Non preoccuparti, c'è sempre un motivo

Utilizzando questo simpatico santino per chiudere con le lagne io passerei volentieri a elencare una serie di cose che mi sono capitate nel periodo (giusto per facilitare il compito), immediatamente precedente il concerto degli Zu e immediatamente successivo allo stesso. È ovvio che il concerto degli Zu ha monopolizzato GIUSTAMENTE la mia mente per un certo quantitativo di tempo. Mi pare assolutamente legittimo e giustificabile, basta leggere il post al riguardo per capirlo. 
Quello che succederà adesso sinceramente non lo so. La mia idea era quella di elencare le cose di cui non ho avuto occasione di parlare e discernerli nel corse di SUCCESSIVI post. Il problema così si ripresenta, accumulerò ancora materiale e la situazione non cambierà proprio per un cazzo di niente. 
Quello che succederà, visto il paragrafo precedente, sarà probabilmente l'elenco con relativa descrizione, delle cose di cui voglio parlare; in questo modo, che mi sembra comunque abbastanza ragionevole, mi salteranno fuori 100000 righe di post ma 

chisseneincula 

Lo stesso tipo di inadeguatezza, pensaci.

1. La mia rinnovata passione per la musica parlata.

Io in generale parlo, nei miei post, di un certo tipo di musica, prevalentemente Rumorosa, particolare, avant eccetera, tutti gli aggettivi che volete. In realtà adesso, visto il titolo, ho voglia di parlare di qualcosa di assolutamente diverso. La musica parlata. Io non me ne intendo, non conosco la differenza fra musica Rap e Hip Hop e, detto in tuta sincerità, non me ne frega assolutamente un cazzo di niente. 
Quello che so e, sopratutto, quello che mi interessa è la differenza fra musica che mi piace e musica che non mi piace, posto che riesco perfettamente ad immaginare un piccolo assunto che, per quanto mi riguarda, reputo una cosa fondamentale:

SE LA MUSICA PARLATA È FATTA PER DIRE COSE, NEL MOMENTO IN CUI NON RIESCI A DIRE UN CAZZO, NON RIESCI A CAMBIARE IL MIO STATUS DI PERSONA DA "PRIVO DI QUALCOSA" A "ARRICCHITO DI QUALCOSA", NON SOLO NON VALI ASSOLUTAMENTE NULLA MA MERITI TUTTO IL MIO DISPREZZO.

Ok, sarà anche la cosa più aggressiva e pessimista del mondo ma, ammettiamolo, è assolutamente vero. Il Rap, L'Hip Hop non sono mai stati grandi generi in termini di contenuti, è vero, probabilmente (è forse qui che non riesco ad arrivare), si è sempre cercato di puntare al contenitore, ovvero alla tecnica e al flow. D'altra parte però un genere costruito per trasmettere concetti, non ha assolutamente alcun senso se di concetti non ne ha neppure la frenata sulla tazza. Compromesso? ok, sono con voi, occhio però che MERDA non è affatto sinonimo di compromesso. 

Perchè parlare di questo argomento? Partiamo da quello detto sopra. Una volta anche io ascoltavo questo tipo di musica nonostante non avesse alcun tipo di contenuto. L'ascolta ancora oggi, semplicemente per abitudine o per la violenza di testo e musica. Per esempio, per quanto riguarda l'abitudine ho una predilezione per Bassi Maestro, noto rapper underground Milanese che ha un po' fatto svoltare la scena, una sorta di Guru, rimasto impresso nella mia mente semplicemente per il periodo squisitamente adolescenziale in cui l'ho apprezzato. Per quanto riguarda la violenza di testo e musica ho una passione per DSA Commando, un collettivo di artisti dediti ad un Rap - Core particolarmente trucido e sanguinolento.
Entrambi questi artisti, tuttavia, non hanno concetto. Non mi informano, non mi dicono Verità, non mi raccontano niente. Magari un brividino per una base o per in flow particolarmente veloce o ritmato ma, lo ricordo, questo è un genere che deve raccontarmi, deve darmi dei concetti, il flow non mi interessa, non me ne faccio niente, non ci ragiono su quando il disco è finito. 

Aneddoto: venerdì sera, festa a Udine. Bel gruppo funk - blues - jazz - e altre cose, seguito dalla crew di un rapper molto giovane della provincia Friulana. La sua unica giustificazione è l'età. Per il resto il cliche viene rispettato in ogni sua forma. 45 minuti di niente, il ragazzo non dice assolutamente niente. Almeno, non dice assolutamente niente a me. Si limita a inseguire una serie di metafore scontate osannando il suo stato di rapper di strada e di quello dei suoi amici, gettando merda sui suoi nemici. Forse il Rap è il genere più demagogico sulla faccia della terra. 

Raccontato questo breve e significativo aneddoto sul mio pensiero, passiamo ad un concetto fondamentale anche in relazione al titolo. Diverso tempo fa l'approccio consenziente e non solo occasionale ad un artista di uno spessore incalcolabile mi ha effettivamente aperto gli occhi e fatto giungere a quelle conclusioni che ho esposto poc'anzi (anche attraverso l'aneddoto). In particolare uno dei dischi dell'artista in questione, proprio questo sotto di noi. 


Non c'è molto da aggiungere se non: stasera, nel vostro lettino, chiudete gli occhietti ad ascoltatelo, dall'inizio alla fine. Questo disco riassume tutto quello che IO vorrei da un disco e da un artista del genere: contenuto tecnica e racconto. Nelle proporzioni perfette. Ci sono i concetti, c'è il modo tecnico e scorrevole per raccontarlo. C'è una tecnica paurosa unita a un'elettronica altrettanto spaventosa. 
Dopo questo disco (e anche dopo Libro Audio, altra bomba nelle gengive), ho deciso che la musica Rap non aveva nulla da offrirmi, visto che il punto massimo era stato raggiunto.

Con questo secondo pezzo non voglio assolutamente rimangiarmi la storia del punto massimo, quello è giustamente intoccabile. Quello che voglio dire è che, leggendo rumore di giugno (comprato in realtà quasi ad inizio luglio), ho trovato la recensione di un certo Murubutu, un rapper insegnante di filosofia che ha recentemente pubblicato "Gli Ammutinati del Bountin". 
Questo è un disco particolare: è un concept sul mare nel senso che tutte le canzoni parlano di quello ma sono ognuna separata dalle altre. In ogni componimento Murubutu racconta una piccola storia e lo fa con una tecnica e un flow particolarmente imponente. È un menestrello moderno, un cantastorie di altri tempi. Davvero impressionante. Scavando nella sua discografia e ascoltando tutti i brani che sono riuscito a reperire, ho trovato il suo disco (a mio parere) migliore, ancora più profondo e emozionante de "Gli Ammutinati ..." ovvero senza dubbio quello sotto di noi.


Un disco particolarmente bellissimo, emozionante intenso. Su deezer lo trovate completamente quindi, non abbiate timore, non avete assolutamente scuse.
Il suo modo di fare musica è quello che in definitiva ho sempre cercato nel Rap: raccontare storie, dare concetti, rapire l'ascoltatore. Non sono mai riuscito a ottenere lo stesso con nessuno, tranne ovviamente Uochi Toki.

2. ?

C'eravate cascati? Pensavate veramente che avrei detto tutto quello che devo dirvi in un post solo?. Illusi, anzi, l'illuso sono io per aver pensato, anche solo per un secondo, di potercela fare. No, in realtà ho fallito anche questa volta, nonostante ci abbia davvero pensato. 
Ooooo ecco cosa doveve dire: ho ritrovato un insolita quanto positivi e inaspettata passione per i .rar di blogspot. Incredibilmente si riesce a trovare più su blog e da blogger che non su torrent. È una cosa strana, come ai vecchi tempi, quando le cose dovevi andartele quasi a cercare nell'infinito sottobosco di parole e immagini. Devo dire che è molto più soddisfacente!

3. Dischi!

Questa volta sì, lo ammetto, c'ero cascato anche io. Comunque niente da fare, devo dire ancora qualcosina. Ho giusto un paio di dischi in serbo da tradurre per voi. Passare un bel po' di tempo senza scrivere niente significa accumulare diversi dischi, sopratutto in freedownload da proporvi. Ecco diciamo che una buona passione che potremmo prendere potrebbe essere quella di consigliare alcuni dischi scaricabili gratuitamente. Partiamo comunque così giusto per dare alcune coordinate.


Con un immagine del genere poco ci sarebbe da aggiungere. Per chi li conosce una conferma, per chi non li conosce una serena mattonata nei denti. Lo sludge crust come lo facciamo noi in Italia (e lo facciamo più che bene) condito dall'occulto pornografico che ci piace tanto. Ovviamente nient'altro che l'ulto 7" dei "Tutti i colori del buio", perfettamente e figosamente scaricabile dal link allegato. DC.


Di questi parlo molto volentieri (ah si, sono messi assolutamente in ordine di casualità). Sono gli Haunting Green, duo (avete capito bene) chitarra e batteria (avete capito nuovamente bene) dedito al più oscuro sludge doom con venature che ricalcono gli sguardi nel vuoto siderale di certo hard psych (ma non esageriamo). Mattonate nei denti versione 2.0. Ne parlo volentieri perchè ho la grande fortuna di conoscerli di persona e di averci suonato assieme. Grandi persone, grande musica. Musica che potete facilmente reperire qui d.c.


Se c'era poco da dire per i due gruppi qui sopra, in questo caso potrei anche stare zitto. Con un nome del genere l'unica cosa che devi fare e calarti i pantaloni e segarti durissimo. I Liquido di Morte sono nient'altro che i fondatori e gestori del nostro blog METAL preferito. Vi piace il METAL? Conoscete SOLOMACELLO? Se la risposta è sì siete bravi e onesti. Se la risposta è no dovete solo schifarvi. Questo disco autotutto, anche self titled, ricalca un po' quello detto per il gruppo sopra, solo che qui parliamo della presenza anche di un basso e di vari orpelli analogici che donano ancora più un sapore che vira addirittura verso il kraut e certe sonorità da far esplodere il cervello. Una bomba ovviamente anche se c'è qualcosa, forse nel suono di chitarra, che mi fa capire che qui parliamo di pesi massimi che, purtroppo, sono stati troppo lontani da un palco o dal registrare un disco. 


IL SUONO DI DIO QUANDO MUORE


Anche in questo caso la domanda è una sola: conoscete New Noise? Diciamo che questo sito è molto più raffinato ma al contempo molto più inaccessibile rispetto a SOLOMACELLO. Intanto è un sito serio. Secondo punto ha cacciato fuori questa compilation del male davvero imperdibile visto che ci sono dentro un sacco di esponenti della scena italiana davvero rumorosa (immagino anche brani da gruppi di cui ho parlato io, magari in questo stesso post). Questo che vi ho linkato è il link per accedere al secondo volume di questa compilation, il primo volume riguarda un rumore decisamente diverso. Se siete interessati trovate tutto nel link, non anticipo nulla.


Ultimo disco per puro caso. Questo NOICOMETE dei Lantern è un piccolo gioello del Post - HC - HC - screamo italiano. Visti dal vivo sono una macchina da lacrime e sangue. In realtà il vero colpo lo fanno senza dubbio con diavoleria, full lenght da me posseduto e che forse comparirà prima o poi in questo blog. Niente scherzi, super. E sono pure simpatici

Siamo riusciti ad arrivare alla fine di questo impossibile post, partito con una serie di stronzate, continuato con la definizione di grandi e incredibili aspettative, finito in realtà niente male, con una chiusura degna, almeno in parte, delle premesse iniziali. Un piccolo appunto: volevo parlare, già che ero in tema, dell'ultimo disco degli Uochi Toki assieme a Nadja, una sorta di monolito della musica tutta, caduto sulla terra circa un mesetto fa. Devo dire che è un piccolo capolavoro già al primo ascolto ma è anche vero che, essendo cantato in lingue molto diverse (non anticipo nulla), deve essere necessariamente sviscerato diverse volte e sotto diversi punti di vista per poter essere apprezzato completamente. Quindi il prossimo post spero sarà su quello ma da qui ad assicurarlo ora ce ne passa parecchia. 

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