sabato 27 settembre 2014

No se.

Quando una persona si sposta da un luogo in un altro (l'elemento chiave deve essere la differenza linguistica) una delle prime cose che impara a dire è il "non so". Il non so funziona per qualsiasi tipo di domanda o affermazione che viene rivolta al malcapitato migrante. Davvero, è lampante: il fuggire da una conversazione diventa incredibilmente semplice così, di colpo. 
Ad ogni modo, ho chiamato questo post "no se" per questo motivo ma, in realtà, quello di cui mi accingo a parlare è un argomento ovviamente musicale. In questo periodo di rendo conto che gran parte delle mie serate infrasettimanali (e non visto che adesso è venerdì sera ma dai ho fatto festa ieri quindi vale) le trascorro ascoltando musica della più varia. Questo processo di continua scoperta ha creato in me la consapevolezza di possedere delle voragini 

ENORMI

nella mia conoscenza della musica che mi piace. Questo fatto ha come immediata conseguenza la non consapevolezza dell'esistenza di piccoli capolavori sonori. Il colmare questo gap è da ora un passo importante nella mia formazione come essere umano. 


Assunto tutto questo, lo scopo di questo post è condividere con voi quello che ho scoperto. Non aspettatevi grandi cose, sono gruppi con cui un ascoltare normalmente si scontra nel corso delle sua vita musicale. Per me sono stati importanti in questo periodo. 
Chiaro, se già sapete nome, cognome e attributi, beh, potete tranquillamente ridere di me e della mia ignoranza. Se non li conoscete o se non li avete mai letti sotto la luce con la quale li ho letti io beh, sarei onorato se le mie parole ve li facessero (ri)scoprire. 

Il primo (e potrebbe essere tranquillamente anche l'ultimo vista di chi stiamo parlando) gruppo che in cui mi sono imbattuto in questo periodo di migrazione ispanica sono i U.S.X., nome completo U.S.Christmas. Una band che, ancora una volta, per fortuna, racchiude in sè la sommatoria dei miei gusti attuali. Questo fatto del compendio è una cosa che capita di rado ma, quando capita, offre spazio a sensazioni di soddisfazione uniche.
Tornando al gruppo e alle sue produzioni possiamo tranquillamente dire che sono tutte valevoli di menzione chiaramente ma, in particolare, una di loro mi ha davvero manomesso il cerebro.


Questo è sicuramente un disco immenso. Gli US fanno una musica che io ho trovato rivelatoria. Tutto quello che mi piace (in questo momento) è racchiuso in questo album è in generale nella loro musica (anche se certi dischi sono troppo lenton - oriented - drug - oriented per i miei gusti.
In questo troviamo: la psichedelia come piace a me, pesantona e invadente ma non da narcotraffico, un sacco di riffoni pesantoni, una leggerezza folk che non spiegare bene che si fonde molto con un'attitudine quasi prog di un altro tempo e

QUINTALATE DI KRAUTONE

Si ma proprio a pacchi che dici cazzo ma da dove salta fuori tutto questo ben del demonio. Poi tutto ha un sapore garage da telecaster dentro il twin reverb che proprio ti rapisce. La voce è garage uguale, urlata, strozzata, stentata. Al primo ascolto dici: "ma che cazzo c'entra sta voce con il resto" ma poi ti rendi conto che non potrebbe essere accostamento migliore e che è proprio la cacofonia e l'ossimorico accostamento di tutte le parti a fare di questo disco un capolavoro. 

Le altre produzioni vanno tutte sulla stessa linea: abbiamo sempre la psichedelia, abbiamo sempre il garage, abbiamo sempre le urla e le macchine che fanno suoni strani. Menzione sicuramente importante per Salt the Wound per la capacità crudele di piazzare una fuzzata al silicone di una dissonanza libidinosa, dentro ad un pezzo mid tempo con il synth caricato di envelope che scandisce il tempo. Salt the wound ha anche una copertina magica. Andatevi ad ascoltare Lazarus di questo disco e avrete un'idea quasi circa abbastanza precisa di quello che ho detto a proposito di questo disco. Cazzo c'è anche il pezzone con lo slide. 

CAZZO DURO

Artwork degno del disco, decisamente.

Ancora una volta, se volete fidarvi e se, se come siete alla ricerca di questo tipo di sonorità (anche un po' Hawkwindiane se vogliamo, quasi space heavy rock) non esitate e date una possibilità a questo gruppo che, lo aggiungo ora, vanta la firma con la Neurot quindi drizzate le orecchie perchè quando ci sono di mezzo i Neurosis (per una cosa o per l'altra, nel bene o nel male) c'è sempre da sapere - ascoltare - vedere qualcosa.

SECONDA PAAARTEEE

Il secondo gruppo è una vecchia conoscenza del panorama underground musicale italiano. Fra i pochi che leggeranno queste righe ce ne saranno sicuramente molti che i Ruggine li conoscono bene. Giustamente. Gruppo attivo dal 2001 (cazzo), dopo varie vicissitudini e altalenanti attività, nel 2010 cacciano fuori uno speciale disco full chiamato "estrazione matematica di cellule" che, se volete, potete trovare in freedownload diretto dalla pagine di escape from today (ottimissima etichetta underground che ha cacciato perle notevolissime). A prescindere da questo però il punto è ben diverso. Quello che voglio dire è che in Novembre i Ruggine, a distanza di un lasso di tempo relativamente ampio, pubblicheranno un nuovo full lenght. Hanno cacciato fuori un singolo che mi ha incuriosito e spinto ad approfondirli. E dunque eccomi qui. Consigliato il full lenght precedente, consigliata l'attesa per il prossimo e consigliatissima la visione del video di Babel, il singolo di presentazione. Per darvi delle coordinate questi signori hanno due bassi e fanno un post HC matematico come la madonna, matematica e cerebrale. 
La copertina del precedente e valido "estrazione matematica di cellule" è proprio qui sotto. Per il video vi linko vimeo (ho provato a metterlo embededado sul post ma mi fa cagare come salta fuori, mi dispiace). 



TERZA PAAARTEEE

Ojo che potrebbe essere tranquillamente l'ultima parte. Anzi potrebbe anche non cominciare proprio per niente visto che, al momento, non mi viene in mente molto da dire... Il problema sta nel fatto che comincio questi post con un sacco di idee in testa e, alla fine (anzi a quello che dovrebbe essere la metà) mi rendo conto di averne avuto in testa, per tutto il tempo, solo una. (in compenso sta girando salt the wound ed è un disco spaciale (sì l'ho scritto apposta così)).
In realtà scherzavo, qualcosa da dire ce l'ho eccome. Ma forse no. Aspettate un minutino (o forse più) che devo ascoltare una cosa per bene e poi decidere. La relazione incostante che esiste fra questo adesso, in cui sto scrivendo e il vostro adesso, quello in cui state leggendo (UT) mi manda fuori di testa certa volte poichè scrivo cose che in una narrazione fluida, in un dopo, non hanno assolutamente nessun significato.

Bene, dopo una nottata passata a riflettere su chi effettivamente trattare in questa terza e ultima parte, sono giunto alla conclusione che il gruppo in questione sarà una mia vecchia conoscenza, tornata alla luce dai meandri della memoria grazie a una traccia promo pubblicata proprio qualche giorno fa.

Il gruppo in questione sono i BloodBath. Sono stati una mia piccola passione di quando avevo 17 - 18 anni. Per qualche tempo ho ascoltato solo loro canzoni, con il terrore - fascino che solo un gruppo del genere può provocare (a quell'età). I bloodbath io li conoscevo in formazione originale, un manipolo di svedesi vecchi e maestosi che si cimentano nel riportare ai vecchi fasti il vero death metal (svedese chiaro). Ovviamente ci sono riusciti perfettamente. In formazione c'era anche Mikael Akefelt (non ho mai imparato a scriverlo), cantante ultra famoso per la militanza con gli Opeth. Hanno cacciato una serie non indifferente di album carichi di violenza, morte, odio verso la cristianità e copertine del demonio. Uno fra tutti, quello con cui li ho scoperti e apprezzati, è reputato dal sottroscritto come un lavoro importante nella loro carriera, nella scena metal e nella mia vita in generale. Purtroppo a quel tempo non avevo preso bene le misure di quello che può essere il "giudizio di chi ne sa più di te" quindi effettivamente non so come è stato preso quell'album nel circuito di addetti ai lavori. A prescindere da tutto questo, l'album di cui stiamo parlando è "The Fathomless Mastery". Lo potete trovare completo su youtube e scaricabile dove volete sull'internet. Questa è l'illuminata copertina.

Ok non è proprio il massimo della luce però vabbè.

Mi ricordo che questo disco si era beccato un bel 9/10 su metalhammer e la cosa mi aveva incuriosito (nonostante avesse una copertina del genere). Effettivamente dal mio punto di vista un voto del genere se lo merita tutto.
Contiene una decina di pezzi veramente death, pieni di odio e di aggressività. Esattamente tutto quello di cui avevo bisogno. E di cui ho bisogno anche adesso, in alcuni momenti. Il motivo per cui mi sono tornati in mente, dicevamo, era semplicemente perché da pochi giorni hanno pubblicato una traccia promo del loro ultimo disco. Ahora alla voce non c'è più Mikeal ma il cantante dei Paradise Lost, che, per l'occasione, torna alle origini sfoderando un growl a tratti notevele a tratti no. Personalmente non ho apprezzato molto questa singola traccia dal punto di vista della globabilità però effettivamente i riff sono quelli classici. Vedremo ma non sono molto fiducioso.
Su Mikeal si posso dire tante cose, negative y positive però il fatto che, con i Bloodbath per lo meno, abbia fatto un buon lavoro, è inopinabile immagino.
La traccia di cui vi ho parlato la potete ascoltare direttamente da qui.

mercoledì 24 settembre 2014

PUBBLICITA senza accento.

La seguente immagine è un modo come un altro per aumentare la corposità del post per evitare che sfiguri con i precedenti - seguenti. In realtà questo è post veramente cortino. Diciamo che, nonostante io lo abbia fatto pochissime volte e nonostante io non apprezzi moltissimo quelli che utilizzano i propri strumenti di "informazione collaterale" per promuovere le proprie creazioni (se vuoi un blog dove parli di cosa fai fanne uno per quel preciso motivo e non uno con le velleità di raccontare quello che esperisci), questa volta farò uno strappo alla regola poiché troppo mi ha coinvolto questa cosa.

Comunque no, l'immagine sopra riguarda quello di cui stiamo parlando

L'evoluzione artistica (non solo in ambito musicale) che ho affrontato assieme ad un mio caro compagno di viaggio, mi ha portato (ci ha portati) ad approcciarci con notevole godimento ad un certo tipo di sonirità più "elettroniche" che semplicemente elettriche. Abbiamo scoperto il mondo dell'analogia e lo abbiamo declinato sotto diversi aspetti, lui in chiave strutturata in chiave destrutturata. 

Con moderazione, il mio strumento.

In una notte di qualche tempo fa ormai abbiamo unito questi sforzi (si trattava sopratutto di congiungere le idee e le influenze) e abbiamo registrato in line direttamente dal mixer nelle cuffie del portatile 1 hora e mezza di musica alienata e dissonante. 
A posteriori, il giorno dopo, armati di lucidità, ci siamo ritrovati e ritornati estrapolandone un distillato di una decisa di minuti o poco più.
In qualunque modo voi la vogliate declinare è un distillato che a noi piace, piace parecchio. LA continuazione di quanto fatto è da rimandare a data da definirsi ma osare un "questo è quello che faremo" è decisivo. 

Abbiamo caricato quanto prodotto su soundcloud, il motivo è che ci piace molto l'arancione. Abbiamo anche fatto una copertina a tutto questo: semplicemente una visione dalla finestra di camera mia, al settimo piano di un appartamento Calle Abenarabi, Murcia - Espana.


Il progetto si chiama GWADMAK. Come potete ben immaginare, preso così, da solo, non ha molto senso. Difatti è un acronimo del cazzo. Il significato potete intuirlo. Se non lo intuite, scrivete un messaggio privato e, dopo debita verifica, provvederemo a rispondervi. 

STRONZO DOVE CAZZO LA MUSICA




VEO.

HO VISTO UOCHI TOKI

Ed è stato circa come quasi quando ti martellano i timpani con un martello pneumatico. Completamente diverso da quanto atteso. Anzi no, forse un pochino così lo attendevo anche. Comunque decisamente diverso. Ricordate che diverso non vuol dire peggiore o migliore, vuol dire semplicemente diverso. Nulla più nulla meno. 
Come ve li immaginate gli Uochi Toki dal vivo? È una domanda piuttosto complesso, almeno per me. Diciamo che, da quanto ricostruito su vari video o da testimonianze, me li aspettavo molto molto molto molto parlati. Invece la maggior parte della performance è stata dominata da una cosa che non credo gli Uochi Toki fossero in grando di fare così magnificamente.

IL DRONE

Beh, diciamo che sospettavo che fossero in grado di farlo magnificamente ma dal sospettare all'esserne certi il passo è molto più lungo della gamba. Diciamo solo che, nel concerto che ho visto, il DRONE è stata la parte predominante. 

Si donna, piangi

Drone dicevamo, la più alta espressione di compattezza artistica e musicale, una delle poche cose che ormai riesce a farmi alzare dalla sedia quando ascolto musica. Non sto parlando di un intero disco di rumore denso e melmoso, piuttosto di brani strutturati nel cui contesto, nei cui anfratti, si celino piccoli gioielli di rumorosità allo stato puro. 
Perfetto esempio di questo mio attuale stato d'animo è proprio Uochi Toki. In tutta la sua carriera il combo ha esplorato i limiti del suono e della voce (in maniera più o meno marcata. intendiamoci). I due hanno generato delle contraddizioni (poi divenute dogma) nel mondo della musica parlata, spostando l'asticella della qualità anni luce lontano da tutto e da tutti. Per fortuna. 

Dai, abbiamo già affrontato questo argomento ma, parlandone chiaramente, l'HIP HOP, il RAP e tutti quei generi musicali lì sono MERDA. Cioè dai, veramente MERDA. 
Ok, merda è una parola grossa. Ve lo concedo. Ma non vi concedo certo il fatto che siano vuoti, privi di contenuto, privi di pathos o di emozioni. 
Non importa, non sono qui per tirare merda su tutti ma per parlare benissimo di qualcuno. 

Uochi Toki nasce dalla mente di due individui particolari Napo y Rico. Quello che è venuto dopo non lo scrivo, ve lo andate a leggere da un'altra parte, magari sulla loro pagina, molto valida e con un sacco di spunti interessanti: semplicemente una raccolta di informazioni tratte dal web su di loro. Un ottimo modo per approcciarsi al problema "il nostro sito".
Ad ogni modo quello di cui voglio hablare sono tre dischi particolarmente importanti per me quanto per loro (credo).

Piccola parentesi: Oltre a scrivere da un paese che non è più il mio (ma mi ci sto abituando), scrivo con un nuovo computer e devo dire che la cosa è molto stimolante, soprattutto perchè riesco, finalmente, ad ascoltare cose su bandcamp - altri siti, cosa che prima mi era preclusa. Chiusa la parentesi. Comunque sì è proprio bello scrivere con questo computer, di nuovo.

I tre dischi di cui voglio hablare sono, in ordine rigorosamente cronologico di mio incontro con ellos: 

"Cuore Amore Errore Disintegrazione" + "Libro Audio" + "Cystema Solari"

Direi che possiamo partire tanto cazzo frega, abbiamo tutta la notte e domani non c'è neanche lezione. Meglio di così, si può stare sicuramente un po' meglio ma dai accontentiamoci. 


Eccolo qui, in tutto il suo B/N splendore. Cuore errore amore disintegrazione (che da ora chiameremo in altro modo perchè così è troppo lungo) è un disco particolare. Le lunghezza delle tracce non c'entra un cazzo con il contenuto, ve lo assicuro. Come già accennato precedentemente, questo disco deve essere ascoltato necessariamente tutto d'un fiato (almeno la prima volta dai), altrimenti perde completamente di senso. Ve lo giuro.
Il disco parlo del viaggio del protagonista, un mago nel comprendere i meccanismi alla base delle cose e dunque un manipolatore della realtà e delle connessioni dell'esistente, che si scontra con delle difficoltà fino a raggiungere l'acme e... beh cazzo ascoltatelo e non rompete il cazzo. 


Come si può evincere dalla copertina questo è libro audio. Quando scoprii uochi toki, tutto contento, pubblicai il video youtube completo di quell'album lì con il nome lungo, su facebook. La risposta fu: se non conosce Libro Audio sei fortunato a poterlo ascoltare per la prima volta, goditi questa possibilità. In effetti è esattamente questo, anche se, a posteriori, sono contento di aver avuto la prima volta per quell'album con il nome lungo. 
In ogni caso anche questo una botta notevole considerando che sono non so quante canzoni tutte a loro modo dei piccoli gioielli. Ognuna racconta una storia, legata o meno alle esperienze e alle vicissitudini dei protagonisti sonori. Un ottimo disco con una spina dorsale notevole. 


Passiamo all'ultimo. Un disco la cui uscita ho aspettato con curiosità ma non con ansia. Non è uscito in free purtroppo e addirittura non ho avuto il coraggio di cercare e scaricare. Un capolavoro, c'è poco da fare. Con questo split il livello della musica si è alzato almeno un pochino. Parliamo di una cosa fuori da ogni schema, parliamo di qualcosa di NUOVO. Molto strano è trovare qualcosa di nuovo nella musica, purtroppo anche se, posto questo, quando qualcosa di nuovo viene fuori è sempre molto emozionante e gratificante. Forse la merda che circonda la cioccolata serve a qualcosa. 
Fatto sta, Nadja è un progetto di musica doom - drone - noise ma poco doom dai originario in canada ma in stanza a Berlino (credo). Il tutto (in questo particolare disco) si appoggia ad una chitarra filtrata da mille cose strafighe e probabilmente costosissime (ma forse no). Questo per quanto riguarda la parte Nadja.
Uochi toki crea i soliti muri di suoni poliritmici con le batterie elettroniche i sample e l'analogia noise e ci canta sopra. Cantarci sopra è però riduttivo, decisamente riduttivo.
Canta in Francese, Latino, Inglese, Italiano e credo (ma ora viene un dubbio) anche in spagnolo. La struttura della frase varia e diviene qualche volta anglosassone qualche volta latino - mediterranea, creando nell'ascoltatore quella soffusa sensazione di star percependo qualcosa ma di non riuscire a definirlo. 
Tutto sotterrato da una MARE di drone libidinoso e denso come solo due progetti musicale di questa caratura sanno fare. La storia che si racconta qui non ve la dico neanche sotto tortura. Fatevi un favore e andatevela ad ascoltare.


Mi ero dimenticato che c'è anche un altro disco che mi piace molto degli Uochi Toki. Si collocherebbe a metà fra Nadja e libro audio ma vabbè, ormai ho già scritto tutto quindi fottetevi, 
Questo particolare disco è fortunatamente uscito SOLO in versione vinilica ma, sfortunatamente è finito (si poteva comunque trovare solo a concerti a cui non sono stato). 
Si chiama ovviamente Macchina da Guerra. Un titolo che è tutto un programma visto che si adatta perfettamente a quello che vi è contenuto: VIOLENZA PURA. Le parole e la musica si scagliano contro tutto e tutto, vomitando sentenze perfettamente appropriate in ogni caso, mai banali, mai errate. Come quando ascolti qualcosa è dici: "cazzo è esattamente quello che penso io ma non sapevo come esprimerlo fino ad ora". Questa cosa con Uochi Toki, ve lo assicuro, vi succederà continuamente. Esattamente quello che cercavo quando ho scoperto questo gruppo.

Mi scuso, rileggendo il tutto mi sono accorto che l'intento iniziale probabilmente era quello di parlare della performance live degli uochi. Probabilmente il fatto di aver continuato questo piccolo scritto a posteriori me lo ha fatto decisamente dimenticare. 
In ogni caso, sempre rileggendo il tutto, mi sono accorto che la cosa non è poi così rilevante, dopotutto le prime righe dicono tutto quello che POTETE sapere. Il resto, ovviamente, dovete scoprirlo da soli. 
La scoperta di una cosa è un passo fondamentale, sopratutto nella musica. Io posso anche dirvi "questo gruppo è figo" oppure "dal vivo è veramente figo" ma la cosa che ci differenzia è che io l'ho "ascoltato - visto" mentre voi ancora no.

AVETE DI COLMARE IL GAP

SE VOLETE.