martedì 26 maggio 2015

Uochi Toki - Il Limite Valicabile


Provo a dire due parole su questo disco. 




























Non ce la faccio.


lunedì 11 maggio 2015

Swans - To be Kind


La sola cosa che odio di questo disco è che non lo possiedo. Anzi no. Odio anche il fatto che sia così terribilmente bello da costare uno sproposito. Ma prima o poi sarà mio.

Notate forse una vaga ossessione con gli Swans, in questo periodo? Beh è la verità, ormai sono super preso bene (o forse malissimo) con il gruppo di Gira e piano piano sto rispolverando tutti i loro album. Questo fatto ha una serie di motivi alla base che forse vi spiegherò un'altra volta, a posteriori. Vi dico che comunque non c'è nessun motivo per non amare gli Swans. Sono un tassello imprescindibile nella discografia personale di ognuno di noi.

Detto questo. Se l'altro giorno abbiamo parlato di Filth, il primo, visionario, malato, ossessivo capolavoro, oggi parliamo dell'ultimo (non in assoluto, solo in termini di successione cronologica), denominato innocentemente, 

TO BE KIND

C'ho fatto pure una recensione, SERIA, di questo disco. Rileggendola adesso ci sono tante cose stupide, quasi adolescenziali ma tutto sommato mi sembra una buona recensione. Ho imparato tante cose da quella volta. 

In TO BE KIND il panorama cambia. Cambia l'ora del giorno in cui è stata scattata la foto - dipinto il cuadro. Forse cambiano le condizioni atmosferiche. Dipende da come lo vediate, però il succo del discorso è che se Filth era una metallurgica schiacciassi, To be Kind è un alto forno, un enorme vulcano, un crogiolo da venti milioni di tonnellate che progressivamente e inesorabilmente, si inclina per lasciar fuoriuscire una colata lavica di tali proporzioni, da sconvolgere l'ordine delle cose, cambiare le regole gravitazionali, spostare piani, creare universi. 
Questo è To Be Kind. Un buco nero, inesorabile, ineluttabile.

Le regole del gioco sono solo riviste in chiave dilatata, dove gli spazi fra le cose sono stiracchiati all'infinito, sconvolti e gonfiati per deformarne il contenuto. La ripetizione si fa ancora una volta punto cardine, con elementi melodici e ritmici che si susseguono identici, per tutta la durata di un brano. Statici ma al contempo pulsanti, incredibilmente vivi. 
Un disco doppio, questo To be Kind. Come il predecessore. E come the Seer contiene una traccia immensa, una collisione planetaria da 30 minuti, composta da una cavalcata kraut che si perde nelle profondità del drone, del noise aggressivo. Bring the Sun si chiama, ed è effettivamente come portare il sole nel palmo di una mano. Io credo che potrebbe essere tranquillamente la colonna sonora dell'ultimo giorno della vita di qualcuno. Così ineluttabile, così maestoso. 
Altri sono i pezzi degni di doverosa nota ma che importa? Potrei citare la Title track, potrei citare l'incipit (Screeshot, brano impossibile) oppure "Just a little Boy" con la sua steel guitar presente e assente, che ricompare assieme ad un brivido lungo la schiena ma non servirebbe a niente perchè le parole, per un disco del genere, sono altro che sprecate. 
Ancora una volta parlo di ciò che il disco significa per ME e non oggetivamente quello che contiene. In altre occasioni è stato un errore grossolano ma nel caso degli Swans è l'unica cosa possibile perchè

GLI SWANS SONO LO SPECCHIO IN CUI SI RIFLETTE LA NOSTRA FACCIA OGNI MATTINA. SONO L'INTROSPEZIONE. SONO NOI.


domenica 10 maggio 2015

Swans - Filth


Ok. Sto aspettando quell'oretta che mi separa dall'autobus per poter andare a una fiera del disco e lo sto facendo scrivendo un pezzo sul blog, dopo davvero un'eternità.
Ragazzi le cose sono combiate, sono cambiate molto. Si sono rivoltate, l'interno è diventato l'esterno e viceversa. Ma va bene così. Chiaro, all'inizio vomiti un po', vuoi chiuderla lì, però dopo ti accorgi che ci sono cose che trascendono le volontà umane, ci sono cose che ti sono state donate per essere comprese da te. Da te soltanto. Quindi chiudi gli occhi e ti butti nel vuoto.

Detto questo. Praticamente un mesetto fa, alla giornata mondiale del negozio di dischi, ho comprato Filth. Nonostante fosse stato montato un bello spazio dischi, robe tipo magliette e altre amenità, su quella decina di banchetti che c'erano solo UNO era decente. Ed era decente solo perchè aveva questo disco, qualche Sonic Youth e uno degli Helmet (che vabbè sputaci sopra). 


Gli altri erano proprio merda. Ma merda fortissima. Roba da che dio cane. Ma come fa la gente ad ascoltare i soliti gruppi da 30 anni? Ok, ascoltateli su youtube, scarica la discografia, vai al concerto, ma COMPRARE UN DISCO? En serio? 
In realtà il succo del discorso è 

PARONS

Piccolo sfogo così perchè lo dovevo dire a un software. Mi mancava sta cosa. 
Oggi parliamo di Filth. Anzi parliamo prima degli Swans. Gli Swans sono un gruppo americano seminale per qualsiasi tipo di musica venuta dopo di loro. Sono una pietra miliare in concetti come noise, drone, industrial (meno), no wave, psichedelia quella fatta male, musica del demonio e soprattutto "fare concerti da 2 ore e mezza" assieme a "fare album da 2 dischi e metterci sempre dentro una canzone sopra i 30 minuti". 
Sono guidati dalla persona più carismatica sulla faccia della terra. Un certo Gira. Gira possiede la voce più carismatica del globo (qui parlo delle produzioni più recenti, quando l'età lo ha fatto aumentare di valore ancora di più) oltre a suonare la chitarra e a dirigere un manipolo di personaggi dediti a sfasciare cose, suonare strumenti strani e fare moltissimo rumore. 

Filth è il primo lavoro compiuto degli Swans. Non dubito minimamente ce ne siano stati altri prima, però come prodotto compiuto degno di questo nome Filth rappresenta il primo tassello della discografia. 

Il prossimo post sarà sicuramente un altro disco degli Swans e questa scelta l'ho fatta perchè è FONDAMENTALE (io l'ho scoperto tardi purtroppo) capire l'evoluzione, la cronologia delle cose, come si è spostato il punto focale del suono.
Questo primo disco è metallurgico, è industriale, è siderurgico, è un alto forno. Sono canzoni tutto sommato brevi, dirette e sopratutto 

RIPETITIVE

No vabbè scusate è che non mi veniva in mente un altro termine per descriverle. Sono cicliche, il ritmo della canzone non cambia mai, non cambiano mai le melodie, semplicemente si inseriscono ogni volta più elementi. più struttura. Ogni elemento che si inserisce entra nella ripetizione. E così all'infinito. Sopra tutto poi si staglia gira. Con i suoi cantici di morte, disperazione, nichilismo, rassegnazione. Musica infernale. A volte sembra una marcia, un nastro trasportatore, una schiaccia sassi. Un nastro trasportatore di quelli che portano i pulcini maschi ad essere macellati vista la loro notoria inutilità. Ci sono cose che vanno oltre il giudizio, oltre la realtà, delle cose che puoi associare, creare disagio, però trascendono, sono imperiture e si stagliano oltre le montagne, lontano dallo sguardo. Possiamo immaginarcele, possiamo dire "ok, se lo posso immaginare sicuramente lì c'è qualcosa" ma l'immaginazione non è comprensione, è solo speranza, fede. 
Ecco gli Swans sono esattamente il contrario. Non sono al di fuori della vista, non sono oltre lo sguardo. Sono una fabbrica di morte fatta di petrolio solido, acciaio, catrame, cemento nero, ossidiana che si staglia nel centro, davanti alla tua bella casa, ti rovina la tua amata vista sulle montagne, è lì, reale, spazza via i tuoi sogni, li disintegra nella macchina, negli ingranaggi. Macina la tua fede stupida e irrazionale, ti pone davanti le tue responsabilità, il peso delle tue illusioni di merda, la stupidità dei tuoi pensieri e l'ipocrisia delle tue azioni. 

Se riesce a svegliarti puoi anche dire addio alla tua felicità fittizia, il peso della comprensione è questo. Abituatici.