giovedì 5 febbraio 2015

Zs - Xe


Mi ricordo di aver sentito parlare per la prima volta di questo terzetto del demonio tipo un 3 anni fai, quando comprai (tardi lo so) uno dei miei primi numeri di BU. Oltre a un sacco di cose fighe (il Don in primis), retrospettive e una vagonata di recensioni, c'era anche questa bella analisi del freeee visto con gli occhi degli Zs. 

All'epoca non aveva ancora ben inteso tutto questo spettacolare mondo del NOISE e quindi mi gasai con i miei amici dicendo che ascoltavo le cose strane e loro no. Loro non mi cagarono molto e tutto finì lì. 

Dopo un bel po' di tempo (3 anni, come dicevamo prima), mi ritrovo ad osservare una bella video - review del caro Fantano proprio riguardo a questo disco, Xe. Lui ne parla molto bene, ma questo non significa assolutamente che a questo punto debba parlarne bene anche io A PRESCINDERE. Io ne parlo bene perchè un disco di una solidità e di una caoticità davvero inumana e sì, A POSTERIORI, certo che sono in accordo con lui. 

Il terzetto è composto da batteria, sax (non è un baritono purtroppo e la mia conoscenza degli strumenti a fiato si ferma qui), chitarra del demonio e orpelli elettronici. 
La batteria diciamo che è molto "acustica", nel senso che quando non predominano gli orpelli di cui sopra, si "limita" nel suo lavoro di dare il tempo al tutto. Sopra il "dare il tempo" ci fa le improvvisate del male, free proprio, senza mai perdere un colpo, sempre cadendo giusta al 110%. Una cosa che tipo se provi a tenere il tempo stai male dentro. Il tempo dei brani poi non è mai lineare ovviamente, con un sacco di rimandi al Math di scuola americana, Don in prima linea, ma anche diramazioni dance - complesse - apprezzabili alla Battles.

Come accennato io non sono un grande conoscitore (appassionato è una parola diversa) degli strumenti a fiato che non siano quelli degli ZU!. Nonostante questo posso dirvi che quello che quell'uomo fa con il suo pezzo di metallo ha dell'incredibile. Non ha mai un registro particolarmente basso o detonante, diciamo che si mantiene sempre abbastanza altino. Sin embargo, l'incostanza e la facilità con cui passa da tappeto - free - tappeto - groove - duetto con chitarra - tappeto - free - noise puro - DRO))NE, ha addosso un malessere che dici ma cazzo com'è possibile. 

La chitarra potremmo tranquillamente non discuterla, tanto è apocalittica. Vale la stessa cosa detta per il sax: è usato come lo strumento della fuga d'idee. Potrebbero essere tranquillamente tre bipolari che nessuno se ne accorgerebbe. Anche qui passaggi fra una sfumatura e l'altra, oltre ad avere una tenuta e un glissato da manuale, danno l'idea di una frammentazione che pochi dischi (nessuno sicuramente di questo genere) possono vantare. 

Mettete tutto assieme e avete ottenuto questo meraviglioso "Xe". Non temete, nonostante quello che ho detto possa spaventare, è un disco molto assimilabile! Oltretutto non ha una lunghezza proibitiva e i passaggi sono talmente ben amalgamati che le varie transizioni noise e

DRO)))NE

non si notano se non stando proprio attenti ma attenti forte. Aggiungo una piccola cosa: volete vantarvi con i vostri amici e parenti che ascoltate le cose male ma non volete per forza stravolgere i vostri gusti musicali? Occhio perchè questo disco potrebbe proprio fare al caso vostro. O forse no, potrebbero essere i 40 min (credo, circa (in realtà 42:23)) più brutti i "pesadillici" della vostra vita. E adesso? cosa fare? ascoltarlo o no? fidarsi o no? Per confondervi ancora di più le idee metterò il termine meno specifico per la descrizione di un'opera artistica (termine debitamente incluso in una frase di senso compiuto). Questo è senza dubbio un disco

SOLIDO